Una storia già morta, anzi non

Io e Marigrade siamo appena tornati da una di quelle visioni che, nel panorama veneziano, rappresentano sempre un piacevole diversivo. Se poi lo statunitense Joe Dante, annata d'oro 1946, sfodera un horror sanguinolento e gustoso come un bloody mary, allora svestiamo più che volentieri le maschere dei rompipalle della Settima e, assieme a tutta la sala, ce la ridiamo e sussultiamo di grossa. "Burying the ex" è un film per tutti, con più di una metafora facilmente aggrappata al pazzo mondo dei morti viventi. Molto popoloso, a ben vedere.
E' uno zombie movie sbarazzino, in cui una Hollywood patinata e cosparsa di bellezze da sogno (in primis le due protagoniste statunitensi, Alexandra Daddario e Ashley Greene, classi '86 e '87) diventa lo sfavillante perfetto paesaggio in cui ambientare le più macabre e sensuali sequenze. L'amore come passione carnivora è un campo aperto vastissimo e Dante sa come muovere i propri soldatini. Ritmo, ironia ed effetti speciali impeccabili; personaggi azzeccati (il fratellastro è un vero genio del male: le brioche che scadono ogni mese per poi "rinsavire" sono una chicca indimenticabile), sceneggiatura semplice ma accattivante, il tutto a ricordare che il cinema è pur sempre qualche ora di distrazione, anche quando il salto è triplo carpiato...mortale.
Poco d'aggiungere, uscirà nelle sale, quindi non fatevelo scappare e...andatevene all'inferno!
Voto: 6,5
(depa)

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