Nella sezione "Orizzonti" di quest'anno (stiamo parlando della Mostra Internazionale del Cinema di Venezia), era presente un bel filmetto senza troppe pretese, utile a ricordarsi che si può fare un film senza strappare dollari e lacrime, ma ricordando quant'è bello un racconto, quant'è bella una canzone. "Jackie & Ryan", opera seconda della statunitense Ami Canaan Mann (figlia del più noto Michael).
Due facce d'angelo si possono incontrare e, allora, diventiamo tutti più buoni. Se queste toccano le corde giuste e s'accompagnano a vocine da fringuelli country, potrebbe anche scendere una lacrima. Gli autori di questo film non desiderano tanto, si accontentano, con buon tocco, di raccontare, ai tanti distratti, sparsi per la terra che fu dei pellerossa ma non solo, quale sia l'altra lato della vita grigia che abbiamo scelto e costruito noi, proprio noi. Lato ben più disteso, ancora sensibile alla lentezza dello stare assieme, al ritmo di una ballata da fare assieme o in solitaria. La musica country negli States è sacra, si aggiorna perché il demonio indossa vesti modaiole. Quindi nuove storie, sempre semplici, sempre sincere. Questo film fa lo stesso, buoni sentimenti, ben incastonati tra lande infinite e conference call desolanti. Ripeto, non indimenticabile, ma nemmeno da dimenticare.
Voto: 6+.
(depa)
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