Auto-intrappolati

Bel ritorno, ieri sera in sala Valéry. Elena ed io seduti in platea, ognuno a modo suo, abbiamo frenato il sospiro prima di scoprire l'ospite della cine-serata...Ohhh! Lina! Lina Wertmüller, che sorpresa! Che ci hai portato?!...Tadaaa, la regista romana porta avanti, in silenzio, la mano che teneva post-schiena: si tratta di "Scherzo del destino in agguato dietro l'angolo come un brigante da strada", del 1983, e si capisce perché il titolo non sia stato pronunciato, oltre al fatto che la scherzosa caciara di questa simpatica pellicola esige un riposo preliminare per orecchie. Chiedete all'onorevole De Andreeeis...

...il quale, per "difendere l'immagine dello Stato", ne ha dovute passare svariate. E variopinte. Nella sua villa-cappella, solitamente percorsa da afflati di vino e, massimamente, di eminenze, generali e industriali, questa volta, causa lo "scherzo" del titolo non sintetico, tira tutt'altr'aria'a...Wertmüller s'adatta con plasticità alla messa in scena (da lei stessa) adottata, variegata, appunto, tagliata da luci che distorcono quel che resta da storcere di una scenografia già disturbata da continue incursioni e sovrappopolata da autentici commedianti (lungo pur io!). Sbarazzini zoom avanti indrè, monelle carrellate, ad inseguire questa chiassosa vicissitudine.
La sceneggiatura pare un po' a corto di energie nel finale, ma lassù, dietro al "Fontanone", l'atmosfera è davvero bizzarra: cosce, rosso, divano, verde, scale, blu, telefono, siepi, dialetti e...garage. La comicità corre, anche grazie ai giri di manovella degli attori arruolati (Ugo Tognazzi e la bolognese Piera degli Espositi sugli scudi), mentre sullo sfondo la critica regala alla classe politica, più che mai bisognosa di essere liposuzizzata, "l'ennesima figura di merda".
Fattore Omega per tutti.
(depa)

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