Proseguendo la chiacchierata con John Huston, ieri sera Elena ed io abbiamo fatto la conoscenza di una delle figure cinematografiche più ambigue: intimamente statunitense, il giudice Roy Bean, rappresenta l'ancien régime del west americano, già lontano sul finire del XIX secolo, ma sempre orgoglioso, rude e pronto a dar battaglia. "L'uomo dai sette capestri" (t.o. "The Life and Times of Judge Roy Bean", 1972).
Titoli di testa curati, con caratteri tipografici saloon pieni di grazie, immagini varie di quell'epoca polverosa e una trottante musica adeguata. Il Pecos River a quanto pare era un autentico (?) spartiterra tra la celebrata civiltà americana e la disprezzata marmaglia messicana. Tra le sue acque fa la sua comparsa, allo stesso ritmo della colonna sonora, il controverso Giudice (Paul Newman). Faccia da "wanted" prima, anche dopo rimarrà la stessa; ma con qualche parolina in più e un fido tomo sempre appresso per incutere il doveroso rispetto della legge, si potrà far grande questa città (anzi farla proprio). Insomma la vecchia versione di parlamentari e politici in generale. "Regnerà la legge, ci saranno ordine e progresso (e pace)", annuncia Bean e, in effetti, se ne vedranno delle belle e delle brave. Tanto onorevole e giusta, quanto raffazzonata e ingenua, la vecchia classe dovrà far spazio alla nuova. Cambiano le armi (piombo -> petroldollari), la greed rimane la stessa.
Pellicola che segue le orme del suo difficilmente individuabile protagonista. Le carte vengono mischiate frequentemente: il tono drammatico e quello comico (l'orso non si dimentica), quello grottesco e quello si alternano a suggerire una confusione che, in quei luoghi e tempi, doveva permeare tutto.
Ciò nonostante, qui sta il maggior risultato a mio avviso, gli autori hanno compiuto un ottimo lavoro; bellissime luci, gran fotografia, dialoghi che tra le righe dicono tutto...o niente (dipende dall'indole di ciascuno). Concludendo, un film che trae la propria quadra dallo spettacolare colpo di coda finale e che raggiunge la robustezza nell'affresco complessivo che ne scaturisce, più che nelle singole sequenze, non tutte riuscite (la scena di gelosia è un fulmine a ciel...).
Probabilmente, solo una storia da far west...d'America.
(depa)
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