Il terzo film di Alain Resnais che ho visto in questi giorni, offerto da una bella retrospettiva (ahimé) allestita da solito capace "Spazio Oberdan", è stato "Non avete visto ancora niente", del 2012. Interessante meta-film sul cinema e sul teatro, sul filo indissolubile tra queste due arti e...la vita.
Ed è toccante vedere il 90enne autore bretone accarezzare la propria arte e scherzare dolcemente con la morte (ancora la propria, per di più). Così com'è commovente (e quasi credibile) farsi trasportare dalle emozioni di questa personale cerchia di professionisti, pronti a partecipare a questo che pare un affettuoso testamento artistico. Tutti all'altezza (ci mancherebbe, date un'occhiata al cast), determinati a non sfigurare nel momento della verità. Ognuno a proprio modo. Modo dettato dal numero di anni passati, brutalmente; da tutte le esperienze personali in essi accumulate. Momenti da clap clap incorniciati da una scenografia e da un'illuminazione affascinanti e coinvolgenti.
Ciliegina sulla torta appare la rappresentazione teatrale in video, più che il finale che ha più una valenza di ultima spolverata per avvolgere il tutto, a favore dei più sensibili, in una neve edulcorante. Quella classica del regista.
Teatrale, essenziale, consigliato.
(depa)
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