Sabato sera, dopo aver fatto il giretto culturale del mese (io ed Elena siamo andatati a vedere "La piazza più bella d'Italia", a Vigevano...), siamo in tre appollaiati sul divano in sala Uander: io, Elena e Zippino. Siccome Elena ce l'ha fatta. sì!, è riuscita a recuperare dal Tigre il film fantastico che la portò, bimbetta con cerchietto e dito sporco di nutella, su di un tappeto volante per interi pomeriggi di fine anni '80, io e Zippino non ci opponiamo minimamente all'idea di passare un'oretta e mezza senza pensare a nulla, anzi. Lasciar carta bianca alla fantasia ci sembra proprio l'unica cosa fattibile in un orribile sabato grigio scuro di un Novembre lumbàrd sino all'ultima goccia di Seveso e Lambro messi assieme. Il film che Elena ci ha proposto è un classico fantasy degli Eighties, magicamente sfuggito alle mie VHS: "Labyrinth" di Jim Henson, 1986.
Questo Henson, scomparso a circa 64 anni nel 1990, è l'ideatore dei mitici "Muppets", appartenenti alla generazione precedente alla mia, ma che ho potuto sfiorare con piacevoli pomeriggi davanti alla tv; un tizio con uno sgabuzzino pieno di fantasia, tanto per capirci. I due protagonisti di questo film per ragazzi sono il grande David Bowie (quello americano, non il Faust'O nostrano...) e la graziosa Jennifer Connelly (vero dream da requiem), qui sedicenne. Se il primo sembra dare al film, oltre alla buona colonna sonora, anche l'atmosfera onirica e da "altro dimensione" tipiche del suo stile (e della propria opera), la piccola Jenny si limita ad impreziosire la favoletta col proprio viso. Ma in un film come questo comanda la storia, l'immaginazione degli autori (tra cui Terry Jones dei Monty Phyton, qui è là lo campino del produttore George Lucas); ed in "Labyrinth" la creatività degli autori, i quali sicuramente apprezzarono molto quel capolavoro che fu "Alice in wonderland", ci si para davanti ad ogni nuova scena, si ha proprio voglia di vedere cosa si saranno inventati questa volta...Personaggi davvero fantasiosi e conditi da una buona caratterizzazione, effetti speciali (a parte la riedizione snodata de "I Muppets", pupazzi rossi che si staccano la testa senza poi capirci più nulla) che fanno comparire punti di domanda sulle teste degli spettatori. Inoltre le possibili letture della morale conclusiva del racconto sono molteplici e piuttosto "spesse" (sempre che ci si voglia dare delle mazzate laggiù anche durante la visione di un film "fantastico").
Ne ho voluto parlare poiché è un film ben fatto e davvero divertente. Ah già! Dopo i 16 anni non si ride più alla vista di gnomi che volano di qua e di là o di creature pelose arancioni che di cattivo hanno solo l'odore...scusatemi.
Grande Bubo!
(depa)
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