Ai ragazzi dell'"Altrove", trattandosi di Cinema, perdoniamo tutto. Perciò anche venerdì scorso, Elena ed io, ci siamo incamminati verso il piccolo chiostro della Maddalena, accettando giorno ed orario. O forse l'abbiamo fatto solo per questa gente: Alessandro Gassman (olé!), Marcello Mastroianni (olé!), Serge Reggiani (olé!), Ugo Tognazzi, Jean-Louis Trintignant (olé!)...? Questo squadrone, da cori ed ola sugli spalti, fu messo in campo nel 1980 da Ettore Scola: "La terrazza" è il solito impietoso scorcio sulla bellezza in costante putrefazione dei salotti della borghesia cittadina, nonché sui rimpianti di ciascuno, sempre presenti poiché nessuno libero.
Come se non bastassero i formidabili giocattori schierati, la sceneggiatura firmata Age & Scarpelli (premio a Cannes) mette un sicuro sigillo sul risultato finale. Scrittura mai superficiale, ironica, profonda conoscitrice delle dinamiche interpersonali declinate nella società dell'epoca (non dissimile da). Dietro le maschere sorridenti, gli angosciosi momenti; oltre gli spigliati incontri, le vuote solitudini. Malesseri endemici di ambienti dipinti, lesti a dissolversi al primo tocco, sgangherati e miseri nelle futili prove.
I grandiosi interpreti rendono alla perfezione l'andamento isterico dei caratteri, il loro senso di insoddisfazione, ancor più straniante poiché immerso tra le giostre e i cocktail della sedicente buona società. La rabbia per le ore, i giorni, le vite sprecate divora i ricordi. Livore che prende direzioni imprevedibili, proporzionalmente alla dimensione raggiunta dal proprio ego.
Vale la pena usarlo bene, questo tozzo di tempo datoci, come guardando questo film (oppure un altro dell'autore, come stasera. Stay tuned...).
(depa)
Personaggi e interpreti memorabili che Ettore Scola filma in sequenze affascinanti, regalando anche momenti di raffinata regia. E alla fine del film noi spettatori eterni idealisti sempre e comunque in direzione ostinata e contraria, ci sentiamo tutti un po' meno frustrati.
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