Libere VXVII:
In sala Blauzer, siamo quasi i soliti: Albert Monzy, Depa, Doris, Elena e Tigre. Quest'ultimo, la cui infallibilità in fase propositiva è ormai studiata dagli statistici di tutto il mondo (giapponesi in primis), sfodera ancora una volta un film da brividi (no, non siamo nella "calda" sala Sbargioff...). Alcuni vibrano per la storia raccontata abilmente, altri per quel qualcosa che il film accarezza in maniera sensibile, forse un ideale. Cerchiamo un posto, tra i molti divani della sala, per la regista romana Lina Wertmüller: -Cinerofum: "Salve, prego si accomodi", -Lina: "Ueila, com'è? Che film avete scelto?", -C: "Mah...avevamo pensato ad un suo film del 1973: "Film d'amore e d'anarchia, ovvero: stamattina alle 10 in via Dei Fiori, nella nota casa di tolleranza"". Alla fine del titolo, di Lina non c'è più traccia...
In sala Blauzer, siamo quasi i soliti: Albert Monzy, Depa, Doris, Elena e Tigre. Quest'ultimo, la cui infallibilità in fase propositiva è ormai studiata dagli statistici di tutto il mondo (giapponesi in primis), sfodera ancora una volta un film da brividi (no, non siamo nella "calda" sala Sbargioff...). Alcuni vibrano per la storia raccontata abilmente, altri per quel qualcosa che il film accarezza in maniera sensibile, forse un ideale. Cerchiamo un posto, tra i molti divani della sala, per la regista romana Lina Wertmüller: -Cinerofum: "Salve, prego si accomodi", -Lina: "Ueila, com'è? Che film avete scelto?", -C: "Mah...avevamo pensato ad un suo film del 1973: "Film d'amore e d'anarchia, ovvero: stamattina alle 10 in via Dei Fiori, nella nota casa di tolleranza"". Alla fine del titolo, di Lina non c'è più traccia...