Qualche mese fa il buon Tigre piazzò sul blog del Cinerofum una bella immagine (in realtà la sapiente unione, in split-screen, di due fotogrammi) in cui un buffo omuncolo, con addosso i classici baffi&occhiali finti, è affiancato da una diabolica tenebrosa rappresentante del genere femminile; il Tigre la intitolò "Donne facili". Ed allora, vediamolo questo film del regista parigino scomparso il 12 Settembre di quest'anno, fresco ottuagenario, Claude Chabrol.
L'infanzia di Ivan
Recensione LVII:
Settimana tra i santi di Stefano e Silvestro, la terra di mezzo è mezza vuota, temperature da steppa siberiana...Va bene, rivedo Andrej Tarkovskij. Qualche settimana fa già ci riunimmo in sala Sbargioff a guardare il primo lungometraggio del regista sovietico, "L'infanzia di Ivan", del 1962. Esordio col botto, ma non immaginatevi la classica bottiglia di spumante con le bollicine e magari un sapore dolce, lieve, schiuma bianca che consiglia festa, festoni e stelle filanti. Qui si parla di Vodka, si parla russo. Ed in russo-veneziano fu stabilito: "Виктория!". A lui il Leone d'Oro del 1962 (a pari merito con un italiano, chiaro).
Settimana tra i santi di Stefano e Silvestro, la terra di mezzo è mezza vuota, temperature da steppa siberiana...Va bene, rivedo Andrej Tarkovskij. Qualche settimana fa già ci riunimmo in sala Sbargioff a guardare il primo lungometraggio del regista sovietico, "L'infanzia di Ivan", del 1962. Esordio col botto, ma non immaginatevi la classica bottiglia di spumante con le bollicine e magari un sapore dolce, lieve, schiuma bianca che consiglia festa, festoni e stelle filanti. Qui si parla di Vodka, si parla russo. Ed in russo-veneziano fu stabilito: "Виктория!". A lui il Leone d'Oro del 1962 (a pari merito con un italiano, chiaro).
Un eroe dei nostri tempi
Recensione LVIII:
Ieri sera Cinerofum in lutto: Mario Monicelli, viareggino classe 1915, se n'è andato l'altro ieri, il 29 Novembre 2010. Come sapete, il Maestro era già il più proiettato nelle nostre serate. Un po' perché abbiamo tra noi un vero e proprio adoratore del regista, un po' perché ci ha conquistato ogni volta di più. Sempre più affascinati dalle risate incorniciate a meraviglia, dall'ironia che sottendeva tanto amore quanto dolore. Figurarsi, quindi, se è il caso di fare calcoli: è per te questo nostro incontro di ieri sera. Io, Elena, Tigre ed Albert, neve o no, ci siamo, in sala Uander; doveroso.
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