Serata XXXV:
Ebbene, 35o appuntamento. Avanti. Non stiamo mollando.
Ed ancora "Il Maestro", Mario Monicelli allunga a 3, stacca tutti gli avversari, come il Brasile.
"Il marchese del Grillo", 1981.
Ieri in sala Uander, di lunedì causa partenza per il Marocco, io, elena, Albert Aporty ed Apix. Impossibile non citare il dono di Apix: bottiglia di Aperol e 6 bottigliette di cedrata Tassoni ("Quante cose al mondo vuoi fareee, costruireeee...."). Bel mix, come si chiama più?
Ebbene, 35o appuntamento. Avanti. Non stiamo mollando.
Ed ancora "Il Maestro", Mario Monicelli allunga a 3, stacca tutti gli avversari, come il Brasile.
"Il marchese del Grillo", 1981.
Ieri in sala Uander, di lunedì causa partenza per il Marocco, io, elena, Albert Aporty ed Apix. Impossibile non citare il dono di Apix: bottiglia di Aperol e 6 bottigliette di cedrata Tassoni ("Quante cose al mondo vuoi fareee, costruireeee...."). Bel mix, come si chiama più?
Tornando al film, dopo "I compagni" (col prof. Sinigaglia da Genova...) e "La Grande Guerra", il regista preferito del Tigre (assente causa prelibatezze giunte da Sepino col padre) non ha convinto come negli incontri precedenti.
Eh lo so Taigher, lo so. Saremo noi degli incompetenti...non te l'aspettavi...eh ouh. Sed sic est.
E' un film divertente, anche se non è il mio umorismo preferito, e non parlo dell'Albertone in generale, poiché ne "La Grande Guerra" o ne "I Vitelloni" mi ha fatto morire, ma le gag narrate in questo film non mi hanno fatto sganasciare.
Non mi elettrizza la comicità romanesca, ma sono conscio che questo è una sensazione più che soggettiva.
Sordi da 9 quando interpreta il "carbonaro" Gasperino; sufficiente quando interpreta il burlone Onofrio del Grillo.
Se in più ci aggiungi che non amo i film in costume...
"Il Maestro", come tu, con cognizione di causa, lo chiami, in questo film non ha avuto nemmeno la possibilità di spremere tutte le sue capacità con la cinepresa.
Poi lungo (140 minuti), più del dovuto per un film così
C'è anche una morale, è evidente. Ormai sappiamo quanto Monicelli la sappia lunga.
Vedila così: questo è un mio là alla tua recensione di risposta, che idealmente attendevo da mesi...prima ancora di quel fatidico 29 Settembre 2009.
Vai pure...
(a tutti: ci si vede tra due settimane, non disperdetevi!).
(depa)
Il film è un capolavoro. Infatti, colgo l'occasione per salutare il Maestro. Ciao Mario, sempre in forma.
RispondiEliminaÈ un film comico, come tutti i film di Monicelli, quindi l’unica pretesa che ha è quella di regalare grasse risate. Quando ho visto questo lungometraggio per la prima volta, volevo che non finisse più (fin troppo breve). È anche vero però quello che dice Depa, cioè che Monicelli non ha avuto modo di esprimere a pieno tutte le sue capacità con la cinepresa (ci sono anche due errori abbastanza evidenti). Forse però, non era necessario (Santità… se è necessario….). La bravura del regista si nota nella costruzione delle scene, nello scegliere come protagonista un grandissimo Sordi sul quale la parte di marchese si adatta alla perfezione. Tra l’altro, pare che questo marchese del Grillo sia realmente esistito ed infatti ad esso è intitolata una strada a Roma, tale Salita del Grillo. Monicelli ha avuto semplicemente un’intuizione geniale, cioè cogliere, nella “leggenda” del marchese, l’enorme potenzialità comica.
Riverisco Eccellenza…
Tra ieri e oggi ho visto questo film per la terza volta (la prima su consiglio di Porce...) e devo dire che sono d'accordo più col commento del Tigre che con la recensione (provocazione) di Depa.
RispondiEliminaE' vero che io a differenza tua, Depa, adoro e mi fa scompisciare la comicità romanesca, ma in questo film non ho trovato solo la possibilità di farmi due risate, bensì anche spunti di "riflessione" grazie a quella morale "monicelliana" che tu dai (davi allora?) per scontata e che io invece non ho sempre trovato nei suoi film, mentre in questo è chiara, limpida e rapportabile a qualunque epoca storica e sociale (purtroppo)...fate voi...
D'accordo col Tigre per l' elogio a Monicelli per la costruzione delle scene, e con Depa per l'elogio a Sordi per l'interpretazione del carbonaro (nella scena di quando il carbonaro si sveglia per la prima volta nel letto del marchese è fenomenale!un genio della recitazione!)
Evidentemente non ho ancora il vostro occhio clinico perchè non ho notato gli errori... cercherò di farci caso la prossima volta che lo vedrò...tanto prima o poi lo rivedrò...
P.s. per il Tigre: ce la fai a pubblicare il tuo commento su "Amici miei"?!? :)
Ste Bubu