L'unione fa la morsa

Venerdì scorso Il Cinerofum ha aggiunto un tassello al proprio mosaico delle sale cinematografiche. Niente multisale, come sapete. Bensì i piccoli cineclub sparsi sul territorio, invisibili ai più, punti fermi di cinefili e anziani smarriti. Quindi benvenuto, o bentornato, "Fritz Lang". Viceversa, benarrivato pure al Cinerofum presso di te, lassù, dove via Acquarone si dà una calmata in vista del sagrato della San Paolo (dietro al quale morrà). E grazie per aver permesso ad Elena e me di recuperare l'ultimo lavoro di Robert Guédiguian, "La casa sul mare", cui tenevamo sia per la fiducia nel regista, sia per quella riposta nei giudizi di Marigrade. Ripagata la mia, Elena è uscita un po' annoiata, come il gestore del cinema ("po' fiacchetto..."). Eppure la carne è sostanziosa, sanguigna, bella rossa...

Si perché le neiges dell'autore marsigliese, che avevano raccontato al Cinerofum di una comunità assediata ma compatta e determinata a non svendersi, mi avevano delicatamente colpito. Ed anche in questo caso, con il tocco leggero dell'onda di una piccola baia, viene rappresentato un gruppo di parenti ed amici alle prese coi ricordi, rimpianti e lutti del passato. Nonché con gli effetti inestricabili di quel trascorso.
Un po' del vezzo di chi il vento rosso lo attraversò (pur senza farsene attraversare) di rimuginare, autoreferenziarsi, porsi col dito sul grilletto che tutto poté sconvolgere (ma non fu), è sempre ravvisabile, per definizione, in un gruppo di settantenni con villetta in riviera (rimorsi?). Difatti Guédiguian non lesinerà scambievoli e graffianti battute tra i protagonisti inaciditi dalle stagioni.
Ma c'è anche la voglia di trovare ogni giorno le vie per applicare ancora una goccia, quella rimasta, di quei preziosi liquori dell'anima. Da qui la presa di posizione sull'immigrazione, in barba alle meschine retoriche che di questi tempi (ma ciclicamente) paiono essere tornate in voga ("Non è questione di razzismo è che se non ce la facciamo a gestirli"). Affrontare a testa alta, umanamente, le violenze del presente come quelle del passato (i dolori). Scoprendo, perché no, un amore giovane ogni giorno. Perché l'unico scandalo è guardar morire un uomo (non un'idea, a quel punto comunque dissolta).
Ecco cosa può trapelare, "un po' fiaccamente", da questo dolceamaro racconto.
(depa)a

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