I disturbi degli altri

Questa settimana a Genova è ritornato il Festival del Cinema Europeo ("FCE" riporta lo stiloso ma inutile volantino, dove capire cosa e dove proiettano sarebbe degna sfida per Kasparov). Il Cinerofum si presenta compatto all'"Altrove" (non un esercito, una piccola banda, anzi, la solita: Elena, Marigrade ed io). Il nostro primo film è stato "David" diretto dal ceco classe 1982 Jan Tèsitel, all'esordio in regia. Pellicola sulle malattie neurologiche, in particolare di un ragazzo: è dura in casa, può essere durissima fuori, la vita di queste persone ha bisogno di essere.

Pellicola che si prende il tempo della doverosa riflessione. David, interpretato alla grande dal giovane Patrick Holubà, la sa lunga, più lunga di quanto si creda. Lo mostrano i preziosi dettagli di cui il film è ricco, come d'uopo in un lavoro sui disturbi mentali, dando prova di grande sensibilità in tale ambito (per esempio, il lavaggio delle mani "al contrario" che, sintomo di disordine, mostrerà il proprio senso nella sequenza successiva). Così come la sua apparente fuga potrebbe essere in realtà una boccata di vita (anche in vista dell'appartamento dove fratello e dolce lap-fidanzata convivono...). Indagine attenta e poetica del mondo dei disturbati mentali, quindi, senza indugi né commiserazioni, con sottolineatura dell'inadeguatezza generale che circola per le strade.
Impreziosita da frammenti d'immagine d'ottimo effetto, ma non invadenti (David riposa seduto ad un portone che albeggia, la camera si muove e la strada s'illumina), e da un finale potente al giusto livello, quest'opera risulta compatta, intelligente, emozionante, insomma matura: non male per essere una prima.
Era in concorso...voto: 7.
(depa)

Nessun commento:

Posta un commento