Compagnia bella

Nel secondo appuntamento con l'arte di Gian Maria Volonté, sempre all'"Altrove",  ieri sera è stata la volta di un ruolo più abituale nelle pellicole d'oltreoceano. Ciò nonostante, la bravura di Francesco Rosi, qui in grado di mescolare sapientemente documentario e gangster movie, ha fatto sì il "Lucky Luciano" (1973) impersonato dall'attore milanese non sfiguri dinanzi ai celebri criminali del grande schermo.

Il teatrino di malavita e malaffare ha inizio. Con tutto il codazzo di giornalisti, agenti di polizia e rappresentanti delle istituzioni, si alza il sipario su Salvatore Lucania, Charles Poletti, Vito Genovese, Tomas E. Dewey, Joe Masseria e compagnia brutta...Da un soggetto dello stesso Rosi, con Tonino Guerra e Lino Iannuzzi, prende il via un racconto dove il taglio documentaristico è reso con frequenti salti temporali, prelibati "zoom" all'interno dei fatti, squarci sulle puntate precedenti, tasselli che nell'insieme formano una struttura davvero originale. Dopo 1946 New York, 1957 Palermo e Napoli 1962. Il regista, tra uno spostamento e l'altro, non perde l'occasione di uno sguardo agrodolce alla "sua" Napoli, per poi "semplicemente" mostrare l'estrema calma e l'apparente immobilità del "capo dei capi" siciliano. Senza mai sporcarsi le mani direttamente, i nodi verranno alla gola, di coloro che lo circondano, poiché tutti sostituibili.
Non un film emozionante per ritmo ed intreccio, ma per la compattezza di una regia bella quanto efficace e per l'ennesima intensa prova istrionica di Volonté.
"Tutto tornerà come prima, ah, Charlie, Charlie..."
(depa)

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