...e la saetta più intensa

Seguendo il consiglio del fido Prof. Sini, in avanscoperta qualche giorno fa, avantieri sera Elena ed io al "Corallo" a rendere omaggio ai Beatles, spiati e incorniciati da Ron Howard nel suo ultimo lavoro, "The Beatles: Eight Days a Week". Documentario leggero che resta sulla superficie dell'onda del successo che travolse i Fab Four, cavalcata fulminea dalle caverne agli stadi; per poi immergere uno sguardo fugace sui dubbi e una certa noia che li braccarono.

Ben difficile non emozionarsi di fronte ad immagini di repertorio, restaurate che sembrano nuove, raffiguranti folle impazzite, teenager in lacrime, giovani madri sconvolte, a fortiori se nel frattempo nelle orecchie passano le canzoni culto, quelle che sentiamo da quando esistiamo, quelle che sappiamo a memoria senza neppure sapere come e perché. In questo documentario, alcuni di questi perché. I Beatles sono stati oltrelamusica, scheggia di massa, fenomeno sociale, quindi culturale. Tra i primi che spinsero migliaia di persone a sintonizzarsi su una stessa stazione radio, a darsi appuntamenti per delirare, perché così fan tutti (moda) e perché non tutti fan così (la musica). Elvis negli "States", assieme ad altri, aveva indicato la strada, ma qui, come direbbe quel buffone del PDS-DS-PD, francamente s'è sorpassato il limite. Purtroppo ne pagheranno le spese (se in questi termini si può parlare...) proprio loro. Dopo pochi anni, di corsa tra un continente e l'altro, la voglia di uno studio in cui creare e crescere. Howard, oltre alle inspiegabili testimonianze di Whoopy Goldberg (?) e di qualcun altro a caso, rende omaggio anche a Brian Epstein manovratore occulto, agente capace, senza il quale, chissà.
Interessante per chi non li conosce poi così bene (giuro, ho ancora difficoltà a riconoscere Ringo o George); prezioso per chi cerca l'ennesima chicca da aggiungere al porta caramelle; finalmente, un'occasione per ri-vedere la musica degli Scarafaggi che, tra poesia e business, passarono, e passano ancora oggi, sotto ogni porta. Non attraverso i sacri accessi della chiesa cattolica statunitense, ma non credo sia loro dispiaciuto... Giornalisti e seriocchialuti che chiedono le scuse ad un Lennon presunto ultra-Jesus (oltraggioso), basito. Ci stupiamo ancora che qualcosa stia andando storto, senza capire ed ammettere che siamo in perenne ritardo.
(depa)

Soltanto, care sale, finitela con il giochino dell'evento speciale. 10 euro il mercoledì...Dopo non piangiate vuoti e chiusure.

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