Ode Tarantiniana

Ed eccoci al 4° film scritto e diretto da Quentin Tarantino: "Kill Bill" (vol. 1 e 2), del 2003, è una lunga saga tra kung-fu e spaghetti-western. L'estrema epopea di una sposa così incazzata da spargere citazioni, tributi e cadaveri in egual misura. Arcade movie d'altri e moderni tempi.

Sotto il cappello di "Miramax" (Disney) e col giubbotto anti-proiettili di "A Band Apart", Tarantino poté dare sfogo a tutti i suoi feticismi cinematografici. Quindi ecco un film che è una lunga striscia fumettistica, dove diverse ambientazioni fanno da sfondo alle spettacolari celebrazioni tarantiniane, di un cinema che fu di serie B, finito in coppa campioni grazie al regista di Knoxville. Quelli di Tarantino sono sontuosi revival cinematografici, dove all'occorrenza vengono riesumate celebrità, più o meno dimenticate, degli anni '70 e '80, dando forma ad un commovente quanto eccitante cast. "Kill Bill", in questo senso, è il non-plus-ultra, compendio di tutti gli invasati che passarono parecchi anni davanti alla televisione. Non c'è molto altro da dire; in film come questi diventano particolarmente preziosi i contenuti speciali inclusi nelle varie edizioni (così come wiki-curiosità del tipo: nella traduzione italiana viene citato Jessy James e non l'originale Anne Oakley. E quindi? Maschilisti!); extra nei quali, come in una costellazione intitolata "B-movie", tutti i remoti bagliori formano un disegno ben preciso, quello della memoria.
A dispetto delle astute dichiarazioni del regista (oriente e occidente; "Lo stiamo facendo!" rispondeva ai fan imploranti), credo che sia corretto considerare la pellicola un unicum piuttosto solido, seppur con una doverosa e sapiente curva (tant'è che questa sua dichiarazione è tra i due episodi; inoltre i successivi "8 odiosi" chiuderanno il dibattito). Una sola grandiosa girandola di colori e capitoli compatti, una serie ininterrotta di citazioni e di rielaborazioni da gran conoscitore e maestro. Genialate e figate in successione continua che, nella mente del regista, dovrebbero anche spingere ciascuno ad una ricerca, un approfondimento: Il 'Rofum cercherà di seguire le sue gustose indicazioni (dovreste crederci). Come la scena in cui...oppure quando...e, scusate, che dire di...! Mai sforzo tanto sterile.
A chi accusò la trama del film di inconsistenza, il regista controbatté: "E' un film sulla Vendetta: meglio di così!". E tale filone, aggiungo io, non acquistò una nuova perla, ma (ops!) il filo che unisce tutte le altre.
Ah, è un film di Tarantino: sceneggiatura, montaggio, fotografia, scenografia, dialoghi, colonna sonora e casting, tutto al top per un lungo intrattenimento, da poltrona comoda e snack e cola, di alta qualità.
(depa)

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