Anomaprrr!

Pompato da un trailer promettente (ma bugiardo), da un autore davanti al quale tutte le ragazze nate intorno all'80 si sono asciugate lacrime d'amore e dal ricordo ancora fresco di uno splendido film d'animazione partenopeo, visto a "Venezia" nel 2013, mi sono diretto verso l'ultima serata stagionale dei "Cappuccini" (buone vacanze e a Settembre!). "Anomalisa", scritto e diretto dal newyorkese Charlie Kaufman nel 2015, assieme a Duke Johnson (connazionale classe 1979), non spicca il volo che l'alta tecnologia al servizio dell'immaginario consentirebbe. Peccato.

Le quattro battute scambiate con Lollo e Juri, Lunedì scorso, in quel di Trasta, avrebbero dovuto mettermi in guardia. Piatto e debole per il primo, "Non ho capito la necessità dell'animazione..." ammette il secondo. Tutte parole sante, per una volta mi appoggio, risparmiandovi. le mie inutili parole (o una loro parte).
Fate una prova, guardate il video promozionale, poi il film e scrivetemi se l'atmosfera, il respiro, l'esperienza sono quelli promessi. Seguite il mio consiglio: scovate l'astuto autore di questo trailer, se volete imbarcare gente a recarsi nelle sale. Sì, perché, come anticipato, questo film è talmente piatto, vuoto, banale, in ultimo, melenso, che non si capisce davvero il motivo per cui si sia ricorso ad un mezzo alternativo. Forse attori in carne ed ossa costano di più e magari rompono pure le palle, chissà. Kaufman, mi pare di capire, con qualche bella scrittura da Smemoranda impiastricciata s'è creato un bel credito, il carattere gli sarà andato a presso ("sono sceneggiatore ma il film lo voglio realizzare anch'io!"): intendo dire che problemi di soldi non ne ha di certo, di ego...'nsomica.
Preparazione a fuoco lento per un piatto che sarà...Speedy Pizza. Seguiamo le turbolenze emotive del tenero protagonista, il solito motivatore che entra in crisi nu poco poco in ritardo, aspettando un raptus di colori, uno squarcio nella sua mente, qualcosa di fantastico; solo un attimo, in cui il protagonista perde un frammento di sé, mi illude che qualcosa si muova. Niente, il solito film per Häagen-Dazs consolanti su divani solitari (con la Roberts o la Zellweger imbarazzate, imbranate ma simpaticissime! Comunque fighe nascoste), con dialoghi e attimi prettamente hollywoodiani (la sequenza dell'acqua calda sarebbe inguardabile in qualunque remota dimensione cinematografica; pure la "trovata" del titolo...). Ripeto, si parla di Kaufman, l'idolo degli appassionati di percorsi mentali belli tosti. 
Ma è anche un film dove, udite udite, potrete ammirare la prima scena di sesso di plastilina in stop-motion: non so se mi spiego...
(depa)

Quiz PS: 1- avete notato la citazione (ricostruzione) del Sexy Shop kubrickiano?
2- come ha potuto vincere il Leone d'Argento - Gran Premio della Giuria?

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