Occhio al ranocchio

Quei bravi ragazzi del "Laboratorio probabile Bellamy" hanno deciso di dedicare i prossimi lunedì, con la loro consueta doppia proiezione in pellicola, al genere horror-fantascientifico made in USA: "Apocalypse '50s" è una rassegna sulle paure che braccavano le famiglie americane trincerate nei loro salotti in piena Guerra Fredda; ma, in fin dei conti, sul cinema come intrattenimento immediato, una fantasia, un'avventura, l'ignoto, una creatura..."Il mostro della laguna nera" è un classico del 1954 diretto da Jack Arnold.

Grande incipit. Come emerso anche nella sua pellicola vista successivamente a questa, il regista del Connecticut mette gran cura nell'allestimento dell'intreccio e dell'atmosfera ad esso necessaria. Un voce fuori campo ingolosisce lo spettatore, conducendo la logica scientifica nei campi della fantascienza: plausibilissimo, quindi, che dagli abissi più remoti delle terre sommerse si presenti alla porta un uomo anfibio un po' spaventato. Messi da parte gli scherzi, rimane un film che appare ancora in gran forma. Senza dubbio, si potranno osservare tutti gli otto film della rassegna seminando i risolini di chi la sa lunga e non si fa infinocchiare. Premesso che non sono sicuro di non trovare più ridicoli gli horror degli ultimi quarant'anni, credo debba essere tutt'altro lo spirito con cui avvicinarsi a queste pellicole. Nessuna elemosina ad Arnold e colleghi, comunque. Questa pellicola regge più di quanto si creda, per sceneggiatura, scenografie, coi costumi, dialoghi, grazie ad un ritmo ben mantenuto. La splendida sequenza del primo avvicinamento tra la creatura e miss Lawrence (incantevole Julia Adams), se proprio non mi consegna alcun tipo di eroticità (?), di poeticità ed armonia ne ha molta: è un synchro disumano, dove solo un filo d'acqua separa bella e bestia. Un altro Blackenstein stanato, innamorato e molestato. Ma non è finita là...
Bellissimo racconto cinematografico, emozionante al di là dell'età.
Complimenti agli organizzatori per queste belle serate di cinema e a "LAB80 Bergamo" per la qualità della pellicola.
(depa)

Nessun commento:

Posta un commento