La quercia adulta di Kubrick

Quanto tempo: è ritornata la Sala Uander! impensabile non farlo "col botto"...Nel 1968 Stanley Kubrick squarciò il tempo, chiuse un cerchio immaginario e ci consegnò un lento, ammaliante, angosciante viaggio nello spazio infinito. Ma tutto partì da ossa e pietre..."2001: Odissea nello spazio".
Forse non fu la prima volta, ma chi se la scorda quella coraggiosissima lezione del prof. di Musica (e cinema?), Longo, della sezione A Don Milani '91-'94. Ma chissà quali reazioni alla fine della proiezione (se alla fine ci arrivammo). Si sono scritte le parole più gloriose, negli anni, per questo film cult. Migliaia di significati e letture in una pellicola che travalica la fantascienza e il cinema in generale. Saltando di arte in arte. Si tratta di temi alti dipinti da una fantasia e da un'estetica inarrivabili. Il didascalismo si fa tavolo di lavoro su cui applicarsi. L'uomo ed ogni scarto, shock, anomalia lungo il suo misterioso iter evolutivo. Anche una perfezione inspiegabile (il nulla tutt'attorno) e la sfera comincerà a rotolare, accelerazione costante, inarrestabile. L'ignoto sondato con somma cura, perfetta coerenza, quindi credibilità. L'animale uomo mangia e attacca da sempre. Fino a scottarsi e ripresentarsi, magnifico stupido testardo. Non si stanca mai di fare i conti di sé stesso.
Esperienza visiva e sonora, spazio-temporale (ecco, una buonissima occasione per sfoderare questo concetto abusato) sconvolgente, da affrontare senza troppi perché, HAL è sempre in funzione.

ps: il monolite, ha indovinato Elena, è un iFon 8.

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