Extra: rimpatriata al sapor di R&B.

"Il Grande Freddo", di Lawrence Kasdan, del 1983. Secondo me la recensione di questo film non può che cominciare con: "Ta ta-ta-TAN, tadadadan, ta-ta tan...!!". Marvin Gaye lascia il segno, ci accoglie all'inizio del film, che possiede uno degli incipit più belli che io ricordi. "I Heard It through the Grapevine" rimane nelle orecchie per parecchie ore. Al di là di ciò che si possa pensare di questo film, indubbiamente la colonna sonora occupa una posizione di primo piano: la fine dei '60 ripercorsa a suon di "pezzacci" che fanno venire la pelle d'oca. Poi si svolge la pellicola. E' film culto.
E' vero che non è un capolavoro, ma è un buon film, girato bene, che tiene compagnia allo spettatore per tutta la durata, spingendolo a sorridere e a riflettere. Da il là; anche se non conduce lo spettatore per mano, come un bambino, sino ai meandri più nascosti della psyche umana, non è un problema. Anzi. Metterci del nostro può essere più costruttivo. I sette personaggi che circolano per la casa sono ottimamente assortiti; ognuno, a modo suo, porta abbastanza bene in scena il proprio carico esistenziale (in un film di un'ora e mezza non è poca cosa). E' vero che, alla fine del film, si avverte la mancanza di qualcosa, si vorrebbe sapere di più di ciascuno. Non credo che il regista (che è anche uno dei due scenggiatori, nonchè di successo) si sia perso questo particolare. Alcune battute sono esilaranti, certe situazioni imbarazzanti fanno friggere il divano (quando la tizia ad esempio si vede entrare l'ospite di casa in camera, per portare avanti quel progetto confessato la sera prima alla moglie di lui...). Non credo nemmeno che il film sia legato a doppio filo a quegli anni, che manchi di universalismo: se a me è potuto succedere di ritrovarmi a mio agio tra quelle considerazioni e quelle "musiche", made in U.S.A. targati '68...buona camicia a tutti. Dicevo, non è un capolavoro perché qualche sbavatura si avverte, a cominciare, come detto, da qualche effettiva lacuna nella presentazione dei personaggi; non ci sono inquadrature o piani sequenza mozzafiato (a parte i titoli di testa); ma questo è un film fatto più dai dialoghi, dalle situazioni, dalle emozioni, dai ricordi e...(quindi?) dalla musica; ascoltatevi "Tell him" dei "The Exciters" e capirete cosa intendo (tra l'altro, il video è "senza senso" ahahah, con le belle ragazze di colore che le cantano all'orso & C.).
Il fatto che la pellicola abbia lanciato tanti grandi del cinema (non i miei preferiti, ma il dato rimane) è un "più sul registro".
Ripeto, film culto, non perfetto. E vedetevelo!, così ci facciamo una chiacchierata da buoni trentenni!!
(depa)

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