Extra: in vena di...anzi, fuori.

Ciao a tutti/belli/brutti. Domenica pomeriggio Zippino è già sottocasa. Ibiza grigia e nonocchio bene non-in-vista. Questa volta ha lui un film da proporre, dopo "Berlin Calling" che, si scoprì in seguito, fu farina solo del suo sacco, in quanto Mignox non ne ha mai sentito parlare...Misteri. Sempre fedele alla linea (ma non preoccupatevi), ci sottopone un film che già dal titolo è a cottura ridotta, al sangue: "Fuori vena", del 2005. Diretto da Tecla Taidelli, milanese, classe 1977.
Tecla l'ha diretto, l'ha interpretato (è protagonista insieme a Giampaolo Terzo Mucciaccia, sullo schermo "Zanna") e l'ha scritto insieme a Francesco Scarpelli ("Fame chimica").
Un film che tratta l'argomento della DROGA. AAAAAHHHH!! PAURAAA EH!?!?
Un film assolutamente low budget, girato telecamera in mano, o nella borsa a tracolla, proprio come Tecla, sempre di corsa, spola tra il corso di cinema e i compagni di "botta". Un film autobiografico anche. Pellicola dura, sperimentale, al naturale, quand'anche chimica, spesso psichedelica.
Che poi...immagino che un certo lavoro in studio, a volte dai tratti più casalinghi, altre con risultati molto efficaci, ci sia stato.
La giovane regista milanese, al suo debutto, ci consegna una storia realistica, di ragazzi che, più o meno coscientemente, hanno deciso di andare contro (più facile, remando così, correre il rischio di passare il limite), di comportarsi in maniera differente dalla maggior parte dei loro coetanei. Da una quindicina d'anni, in loro onore, è stato coniato il termine "punk-a-bbestia". E' già qualcosa; vuol dire che qualcosa (qualcuno lo diventano solo se ti capita di parlare loro, di scoprire che c'è qualcosa là dentro) lo sono. Non è tanta la filmografia (nulla direi) dedicata a questi ambienti, ai margini (non marginali), a questi colori ruggine e grigio e nero, a questi odori di birra stantìa, hashish, di droghe varie, di calimocho, di tavernello, di erba bagnata ché 'stanotte ha piovuto e fuori dal tendone c'è tutto un pantano.
Come detto, c'è chi fa una scelta, c'è chi invece è vittima. Non per forza la vittima è il ragazzo che finisce nell'eroina, e la scelta consapevole l'ha fatta la ragazza che sulle droghe riesce a "galleggiare" (evitando comunque l'eroina). I ruoli si possono invertire, sono molto confusi.
Guardando questo film un po' si riflette. Su di un problema che, in varie misure, riguarda tutti; foss'anche di riflesso.
Di colori accesi, i vari giallo, verde, rosso, questi ragazzi ne hanno a pennellate. Hanno tanto. E' brutto quando non si accorgono di usarli male.
Sulle prime il film soffre di un retrogusto alquanto "amateur", ma più si va avanti più il contenuto "pesante", "spesso", dell'argomento trattato, avvolge lo spettatore. La Taidelli si prende anche la briga di ammorbidire il tutto con qualche scena tra il comico ed il grottesco. Buono il risultato; anche perché l'umorismo che spesso gira tra i raver è tra i più divertenti e pungenti.
Ad un occhio superficiale e bigotto questo film sembrerà una mezza cretinata. Ma non è così. Non perchè "Vedi, ci sono 'sti ragazzi che si drogano di brutto! AHAH! Ma per davvero!". Bensì, perché è un film coraggiosoo che percorre sentieri ricoperti da rovi che il Grande Schermo ignora del tutto, e perché lo sguardo degli autori è attento e preparato. Se così non fosse, ne uscirebbe un film scadente e "deviante", e di questi tempi ci manca ancora di aggiungere altri messaggi spazzatura a quelli che ci propinano già da ogni dove, su schermi o su carta.
Per me è da vedere; insieme ad Amore Tossico, dà uno spaccato che deve essere utilizzato per riconoscere le mattonelle trabballanti davanti a noi. Ma questo lo dico io. Credo che gli autori non avessero alcun intento propedeutico, o terapeutico. Mostrano, didascalia di una foto quasi sempre censurata, offuscata, questo pianeta che sa anche racchiudere tutta la gioia che c'è in tutti gli altri pianeti messi assieme.
Se non ci si perde nello spazio.
(depa)

1 commento:

  1. Ehm, vista la minaccia di sguinzagliarmi dietro bagna per convincermi a svolantinare con lui la domenica mattina alle otto, proverò a buttare giù due impressioni su un film veramente…FUORI DI VENA! Secondo me una delle cose più azzeccate, paradossalmente, è il titolo. Un titolo semplice, che inquadra subito l’argomento (ehbbè…) , ma anche lo standard del film. Forzatamente e (penso) volutamente banale, giusto per non creare troppe aspettative e selezionare bene il pubblico giusto. Ho letto un paio di recensioni scandalizzate dal pressapochismo registico e dalla mediocrità dello stile.. Secondo me, invece, la forza della pellicola sta proprio nella capacità di creare un effetto di immedesimazione con lo spettatore, grazie ad un girato un po’ naif, quasi da candid camera, e dialoghi non recitati ma parlati da attori-non attori. Dall’inizio si crea una specie di complicità con i protagonisti del film e spesso non si capisce neanche quando stiano recitando e quando improvvisando. Sicuramente è una scelta rischiosa, soprattutto all’inizio c’è il timore che si scada nel patetico, ma la sceneggiatura, ammesso che esista, regge bene, con battute e sketches divertenti. Il tema non è facile da affrontare, si parla dal di dentro di gente “fuori”, bisogna farlo nel modo giusto, per non offendere gli uni e non escludere gli altri, cioè quelli che ci stanno “dentro”. Mi sembra che la regista ci sia riuscita, con ironia, senza scadere nella mitizzazione né nella demonizzazione di certe situazioni, come di solito succede nei film che trattano del tema droga e vite border line. Alla fine è una storia d’amore tra due adolescenti, strana, incasinata come tutte, con una componente in più, la dddroga, che la fa da protagonista, specie nel finale ( a sorpresa.. ma neanche troppo). Il tema viene trattato con ironia e consapevolezza, distinguendo fra sostanze e “fattanze” diverse.
    In sintesi, alcune cadute di stile ( qualche scena alla “tre metri sopra il cielo” evitabile…) ma anche idee grandiose ( la puntata di “fornelli d’italia” su come preparare un’ottima base; il barbone visionario con le sue massime profetiche inascoltate, ecc.) per un film senza troppe pretese ma godibilissimo….specie se condito con un pò di uanders! …Minchia che fatttòòòòne!

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